Genere, generi e disuguaglianze. Culture e pratiche di genere.

Ivana Padoan (a cura di), Genere, generi e disuguaglianze. Culture e pratiche di genere, Lecce, PensaMultimedia, 2020.

Parlare di genere, dei generi sembra semplice ma non lo è. Malgrado la numerosa letteratura sul tema vi sono sempre nuovi aspetti da ricercare, nuove forme da esplorare, nuovi lessici, nuove esperienze, nuove soggettività. Il genere e i generi sono trasversali al mondo, alla vita, ai viventi, agli oggetti, ai linguaggi, alle organizzazioni. Più facile è parlare degli studi di genere e delle pratiche che attraversano il nostro agire. Ma nemmeno questo lo è per davvero, perché vi è una pluralità di mondi di conoscenze, di profili diversi, di impliciti e aspettative. Senza andare troppo nel passato dobbiamo sicuramente alla letteratura femminista, per citare qualcuno, Simone de Beauvoir, l’attenzione alle donne e alla loro storia di soggetti mancati alla parità e all’uguaglianza. Dobbiamo anche ad alcuni uomini, per citare un classico, Pierre Bourdieu, la riflessione sul ruolo di dominio giocato dalla maschilità. Dobbiamo molto, a autori e autrici di diverse discipline e professioni, l’attenzione permanente alle problematiche dei diversi generi.
Questo volume è stato in parte un‘occasione di studio e di sfida di studenti e ricercatori di varie discipline che si trovano a confronto con gli studi di genere, dei generi, nell’apprendimento, nell’insegnamento, nella professionalità. La prima parte di questo volume ha inteso esplorare attraverso una “mappa ragionata”, la trasversalità del genere dal punto di vista epistemico, fenomenico, referenziale, assiologico, nonché attraverso le metodologie e le pratiche. Abbiamo ripreso questi paradigmi da una precedente ricerca sull’ontologia pedagogica condotta da diversi autori, a cura di Umberto Margiotta, tra cui la sottoscritta, con l’idea di andare oltre la pedagogia di genere. La necessità di esplorare il genere, i generi chiede dimensioni, condizioni, contesti sempre più ampi perché mette a tema, non solo le forme, i confini delle nostre identità, dell’”abitare” e della relazione, ma soprattutto la transcontestualità dei riferimenti culturali e delle pratiche verso un nuovo “immaginario” culturale e sociale destinato al futuro. La seconda parte di questo volume vede ricercatori e professionisti di aree e discipline diverse confrontarsi con le proprie ricerche e con la pratica formativa, educativa e professionale. Per quanto il discorso di genere sia interdisciplinare, sta in primis, alle pratiche educative, formative e sociali (lifelong, lifedeep, lifewide learning) il compito arduo e delicato di problematizzare la parità dei diritti e la critica alle disuguaglianze. I cambiamenti richiedono in una società complessa come l’attuale, uno sforzo di sistema, una riflessione epistemica del conoscere, delle conoscenze e delle pratiche, soprattutto uno sforzo di riconoscimento dell’interdipendenza dei diversi generi nei diversi sistemi.

Condividi su:

Facebook